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GIACOMO LEOPARDI e la sua Mappa Numerologica Archetipica

                            

In questo scritto, verrà esaminata la figura di uno dei più grandi poeti a livello mondiale, senza dubbio uno dei più illustri della letteratura italiana. Verrà analizzato il vissuto di questo straordinario personaggio, ottimamente rappresentato nella fiction di Sergio Rubini, andata in onda il 7 e 8 gennaio, e lo confronteremo con la sua Mappa Numerologica Archetipica. Questo approccio ci permetterà di offrire un'interpretazione etologica del personaggio, evidenziando aspetti, comportamenti, reazioni e stati d'animo in relazione ai vari livelli dell'Io (intellettuale, emozionale, sessuale-creativo, corporale e spirituale). Inoltre, esploreremo come gli archetipi, derivanti dalla sua data di nascita, influenzino ogni ambito della sua vita.

Il mio intento non è quello di raccontare la storia, perché sul web è già dibattuta e  analizzata, quanto far comprendere sempre di più, se ce ne fosse bisogno, la straordinarietà di questo strumento, la Mappa appunto, il quale riesce sempre  a dare delle chiavi di lettura pertinenti e puntuali e degli spunti di riflessione molto interessanti.

Ma partiamo subito …

Giacomo Leopardi nasce il 29-06-1798 e già  soffermandoci sul suo giorno di nascita 29 quindi 11(2+9), sul mese Giugno 6 e sull’anno 1798(25 quindi 7), si vede come quella Forza (11 giorno di nascita) abbia rappresentato croce e delizia  nella sua vita, più croce sotto certi aspetti, se pensiamo a quanto si sia frustrato nelle relazioni amorose e sia rimasto sempre nel conflitto di quel numero 6(l’Innamorato nel mese di nascita), che non si sente amato, visto, considerato, riconosciuto e scelto nelle passioni. 

Il 7(Carro)  nella memoria dell’anno indica che qualcuno nel ramo paterno della genealogia(prozio di Monaldo) non era stato ben reputato, perché aveva generato molti debiti che non riusciva a ripianare e unito al 17 nel Nido, rappresentano l’espressione chiara di un forte conflitto di svalutazione.

Quando i genitori di Giacomo si sposarono, il loro matrimonio fu fortemente osteggiato dalla famiglia di Monaldo, per via di antiche dispute tra casati e per questioni economiche, pare che l’Adelaide Antici non portasse con sé una dote adeguata, e la  famiglia di Monaldo si rifiutò di partecipare.

Anche da questo si evincono chiaramente le difficoltà di Giacomo con le finanze(il Diavolo 15 in Personalità Profonda  parla anche di  danaro)  e con l’Amore (1+5 uguale 6), quel 6 (Innamorato)che Giacomo aveva anche nel Sabotaggio per cui non riusciva a vivere nel piacere e nella bellezza come avrebbe voluto.

D'altronde era il figlio di una relazione non benedetta da una delle due famiglie(il 2 in conflitto può portare anche ad una situazione di questo tipo). 

Il padre Monaldo, nonostante fosse un conte e quindi un nobile, era un pessimo amministratore dei beni economici(3 Imperatrice in Conflitto), tant’è che l'amministrazione dei beni di famiglia passò nelle mani della consorte, Adelaide Antici( Diavolo 15 in Equilibrio ottimo rapporto con il denaro),donna energica e severa come vedremo.

Già da piccolo Giacomo fu affidato dal padre a precettori ecclesiastici ai quali aveva demandato la sua educazione. 

La madre, Adelaide Antici, era una donna fredda, distaccata, avara di carezze, attaccata morbosamente alla religione e incapace di dare ai figli  il dovuto affetto. 

Come possiamo vedere dalla mappa, Giacomo aveva il 2 in Conflitto base,  che ci parla in genere di una madre anaffettiva. 

In realtà lo era ma  analizzando bene la sua mappa e la sua vita era anche una donna in continuo movimento, sempre pronta ad impartire ordini e che trovava pace solo alla sera quando si ritirava(12 nell’Ego bisogno di ritirarsi) tra le sue preghiere e i conti della giornata.

Una donna in grado di provare un dolore immenso quando nel 1803 morì il figlio Luigi e che aveva creduto, sposando Monaldo, di entrare a far parte di una casata fiorente e solida, ma che solo la sua energica fermezza, le permise di porre progressivamente rimedio al dissesto delle finanze, riuscendo a far fronte un po' per volta ai creditori e agli usurai che avevano applicato tassi di interesse fino al 24%(15 in Equilibrio capacità di gestire il denaro) 

Anche lei aveva il 2  in Conflitto base, come Giacomo, quindi sicuramente un rapporto non idilliaco con sua madre.

Questo per dire che a volte è facile giudicare l'operato di una persona, in questo caso di una madre, ma sarebbe sempre opportuno andare a vedere quello che la persona ha vissuto a sua volta. Ma torniamo a Giacomo

 

A dieci anni traduce all'impronta i testi antichi  e compone in italiano e latino ed ha una memoria sbalorditiva per la sua età.

Il padre Monaldo non perde occasione per esibirlo nei salotti di Recanati, in realtà non stava altro che soddisfacendo un suo bisogno dato da quella  sua incapacità di esprimere (3 in conflitto e 21 nell’Ego nella sua mappa) come avrebbe voluto, la sua conoscenza e il suo sapere( 2 in Personalità profonda)

Monaldo non si accorge neanche del disagio di Giacomo, spesso rinchiuso nella grande biblioteca paterna solo a studiare, perché  quel suo 6 nell'Ego non gli permetteva di guardare oltre il suo narcisismo e la sua volontà di mettere in mostra il figlio, tralasciando i bisogni di un bambino che seppur prodigio era comunque un bambino. 

Giacomo fu un bambino prodigio, imparò da autodidatta il latino, il greco, l'ebraico e il francese ed in questo si vedono chiaramente diversi aspetti della sua mappa; il 15 in Personalità Profonda  ci parla della sua grande passionalità, creatività e talento che metteva nello studio e nelle sue opere.

Il 3 l’Imperatrice nel Lavoro e  il 18 la Luna in Equilibrio ci parlano della grande fertilità comunicativa e creativa, della sua immensa sensibilità e capacità immaginativa.

Quegli anni lo segnano nel corpo e nello spirito, inizia ad accusare problemi alla schiena(una delle patologie a carico dell’Arcano XIII) e alla vista( patologia a carico del Diavolo 15 in disequilibrio in Personalità Profonda).


Il 1816  a 18 anni è un anno di svolta per Leopardi, egli ha una conversione letteraria e passa dalle riduzione giovanile,  al bello,  alla poesia e ad una maggiore sensibilità

(dettata da quella sua Luna 18) per i valori artistici e per la filosofia

L’Arcano 13 nell’Ego e nel Sociale lo aiutano in questa trasformazione


Quando va a Roma nel 1822 a 24 anni dagli zii materni non rimase granché impressionato né dai  grandi monumenti antichi, né tantomeno dalle donne romane, che riteneva fossero stupide e vanitose, e al suo ritorno a Recanati  nel 1823 inizia a scrivere le Operette Morali dibattendo su temi spinosi della condizione umana,  denunciando la corruzione dei costumi italiani e criticando una delle idee dominanti della cultura del suo tempo: l'antropocentrismo, quella visione, cioè, che pone l'uomo e le sue esigenze al centro del mondo.

Questa visione fu certamente aiutata da quel 13 nell’Ego che se da una parte lo aveva aiutato a cavalcare una trasformazione, dall’altra lo riportava nel conflitto pieno dell’Arcano XIII che parla di svalutazione e mancanza di identità.

Come poteva mettere l’uomo al centro se non si amava e non riusciva neanche a vedersi? (Innamorato in Sabotaggio)

Ed è con queste Operette che nasce quella visione del Pessimismo Cosmico Leopardiano, dato dal suo 18 in Equilibrio e dal 15 in Personalità Profonda    che ci mostrano in negativo, tutta la sua lunaticità, la sua depressione, la sua inquietudine e la sua visione autodistruttiva,  dove appunto la centralità dell'uomo è una mera illusione(18 Luna) e dove l'umanità secondo lui sarebbe potuta sparire da un momento all'altro, negando assolutamente qualsiasi dimensione spirituale o intervento divino. Giacomo era ateo e sosteneva che l’uomo esiste solo in quanto corpo e non come corpo e spirito e secondo lui era frutto del caso. L’influenza Darwiniana qui si tocca palesemente.


E’ qui che Leopardi riconduce la nascita e la fine del mondo a cause materiali e meccaniche(visione che rispecchia quell’Arcano XIII nell’Ego, perché 13..1+3 uguale 4  rientra nel conflitto dell’Imperatore esageratamente attaccato alla materia)  ed arriva ad avallare addirittura la legittimità del suicido(13 nell’Ego e 2 in Conflitto base erano “ i mandanti” di questo pensiero).

Questo fatalismo(anche qui la negatività di quel 18 la Luna è fortemente presente) di Leopardi rispetto alle inevitabilità di una vita infelice, però, non deve essere visto tanto come un odio verso l'individuo e la società, ma come la distruzione della visione di un mondo ipocritamente ottimista.

Nei sedici mesi  che lui chiama di “notte orribile” al suo ritorno a Recanati dal Novembre 1828 all’Aprile del 1830, scrive poesie di grande rilievo, “ la Quiete dopo la tempesta”, “il Sabato del villaggio”, “Canto notturno d'un pastore errante dell’Asia”, a dimostrazione del fatto di come quella Luna(18) in Equilibrio, lo rendesse, si inquieto, a volte purtroppo anche debole, ma anche molto profondo e molto fragile, tanto da permettergli di farsi bagnare da quelle emozioni, seppur spesso negative, che hanno caratterizzato tutta la sua opera.

Al suo ritorno a Firenze,  Giacomo Leopardi stringe amicizia con Antonio Ranieri, un giovane e affascinante scrittore napoletano e si innamora di Fanny Targioni Tozzetti, la quale però non lo ricambia in quanto era innamorata di Antonio.

La donna, molto passionale (11 la Forza nell’Ego) ma anche molto dolce, bella e femminile(18 Luna in Personalità Profonda) lo ammalia si, ma aveva di certo bisogno di un calore, di una forza(19 Sole in Relazione) e di emozioni(10 Ruota della Fortuna in Chiave emozionale) che Giacomo, così fragile non le suscitava, come invece, gliene scatenava Antonio.

Antonio per quanto fosse anche lui preso passionalmente da Fanny, scelse di sacrificare questa passione, per non far soffrire Giacomo, allontanandosi dalla donna.

La Papessa(2) in Conflitto e l’Appeso(12) nell’Ego lo fecero propendere più per il taglio e il sacrificio di quella passione e il rispetto dell’amicizia (la Temperanza 14 in Personalità Profonda), che per il tradimento che lo stesso 2 Papessa e il 12 Appeso avrebbero rappresentato nei confronti del caro amico, se avesse scelto diversamente.

Addirittura Antonio spingeva Giacomo a corteggiare Fanny, proprio per non cadere in tentazione, e in una visita a Fanny, Giacomo mentre stava per rivelarle il suo perduto amore, Fanny lo anticipa confidandogli il suo amore per Antonio.

La delusione di quell’illusione che Giacomo aveva coltivato(18 Luna-15 Diavolo, uno in Equilibrio e l’altro in Personalità Profonda), fanno sprofondare Giacomo

in una morte emozionale(Arcano XIII nell’Ego) che a poco a poco avrebbe significato un peggioramento delle sue condizioni di salute, già abbastanza precarie.


Il 14 giugno del 1837, Giacomo Leopardi  muore a Napoli tra le braccia del suo caro amico Ranieri. Egli soffriva di problemi polmonari, ma pare secondo una recente scoperta, che era affetto da Spondilite Anchilosante, che ne compromise la colonna vertebrale minando progressivamente la sua salute.

Andiamo ora ad inquadrare quest’ultimo aspetto, la malattia e quindi la morte, dal punto di vista della Mappa Numerologica Archetipica e del significato biopsicosomatico secondo le 5 leggi Biologiche.

Abbiamo detto che soffriva di problemi polmonari, assolutamente in linea con quell’Arcano XIII che a livello di sintomatologie e patologie vive le sue e quelle dell’Imperatore 4, quindi conflitti di territorio e svalutazione che attaccano i Polmoni  soprattutto a livello dei Bronchi.

Da un punto di vista fisiologico i Polmoni sono deputati alla respirazione e devono garantire ossigeno all’organismo, eliminando l’anidride carbonica dal sangue e 

sono per eccellenza la sede dell’accettazione, della consapevolezza, del contatto, della relazione e della comunicazione con l’ambiente.

Di certo nell’ambiente in cui è cresciuto, sia in famiglia prima, che nella sua vita 

privata poi, non ha potuto sviluppare nessun contatto sano che lo facesse sentire accolto.

In famiglia abbiamo visto che rapporto avesse con la madre e con il padre, dove si sentiva assolutamente oppresso e non vedeva l’ora di allontanarsi e nella società dove in realtà non si è mai sentito …..in contatto(Arcano XIII nell’Ego e nel Sociale)


Il modo in cui è cresciuto non lo ha certamente aiutato nello stare in un contatto sano ed equilibrato neanche con le sue emozioni(date dalla Luna 18 in Equilibrio e con il Diavolo 15 in Personalità Profonda) e l’interpretazione che ha dato alla sua vita e alla vita dell’essere umano in generale, è stata totalmente pessimista, oscura, inquieta e malinconica e lo ha portato a generare quella malattia infiammatoria(Spondilite Anchilosante) a carico della colonna vertebrale(Arcano XIII nell’Ego e nel Sociale).

La Spondilite Anchilosante è una sintomatologia che si attiva nelle persone che non sanno dire "No", e lui soprattutto nei primi venti anni di vita, ha subito parecchio l’influenza e il rigido modello educativo genitoriale(la Stella e la Giustizia nel Nido ci  parlano di questo).  

In genere questa patologia si attiva in quelle persone che si devono sentire il pilastro del clan, la famiglia, e Giacomo per poter esprimere se stesso come voleva lui, non desiderava  essere questo, ricoprire questo ruolo. 

Questa sintomatologia si  attiva anche per una possibile svalutazione sessuale e quali sono state le sue relazioni in tal senso? 

Leopardi ha vissuto una vita segnata dalla frustrazione (tipica del Diavolo 15 in disequilibrio). Addirittura quando Fanny gli confessò di essere innamorata di Antonio, egli si sostituì a quest'ultimo nel rispondere alle lettere che Fanny gli inviava, senza rivelare all'amico(segreto tipico della luna 18) che Fanny stessa gli aveva dichiarato il suo amore per lui. 

Così, consapevolmente o meno, non fece altro che alimentare l'illusione (la Luna 18 in Relazione) di un amore non corrisposto, che, se da un lato lo faceva sentire vivo, dall'altro, certamente contribuiva ad indebolirlo progressivamente sia fisicamente che emotivamente.

Leopardi è stato senza dubbio uno dei più grandi poeti, scrittori e filosofi della storia, ma la sua incapacità di confrontarsi con la realtà della sua Anima che aveva scelto come missione l'emergere di una nuova coscienza(la Forza 11), lo ha portato a una visione del mondo disillusa e tragica. Il suo rifiuto di trasformare il suo dolore esistenziale, e l'incapacità di imparare ad amare se stesso prima di amare gli altri, come suggerisce l'Innamorato (6) (presente nella struttura del Diavolo 15 in Personalità), nella sua ricerca di un amore autentico e reciproco, lo hanno condotto al rifiuto di ogni divinità o forza trascendente, relegandolo in un pessimismo materialista che ha segnato profondamente la sua filosofia.






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